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Tempo Libero

I nonni babysitter: una fortuna da gestire



In Italia, 12 milioni di nonni sono i babysitter di 7 milioni di bambini-nipotini. 
E’ una fortuna immensa poter contare su una dedizione affettiva così importante per la crescita dei propri bambini, e che al contempo permette di non destinare una fetta importante del budget familiare per le rette di asili nido o babysitter a tempo pieno.

Ma non c’è rosa senza spine.
Così come una recente ricerca americana ha riportato, se da un lato i nonni che si occupano dei nipotini (spesso fin dai primi mesi di vita) sono una ricchezza affettiva e sociale irrinunciabile, dall’altra costituiscono una fonte inesauribile di preconcetti, convincimenti e luoghi comuni sull’educazione ormai superati che possono trasformarsi in pericoli costanti alla buona crescita dei bambini.
La ricerca però ha dimostrato che i nonni sono ben disposti ad apprendere e a cambiare i loro comportamenti, consapevoli del fatto che negli anni la pediatria e la pedagogia molto hanno fatto per rispondere alle domande dei genitori e del loro ruolo educativo.
I cosiddetti “rimedi della nonna” restano sempre importanti e spesso sensati, ma molti di questi andrebbero rivisti, senza per questo entrare in conflitto coi nonni, ma anzi trovando un approccio maturo e armonioso per essere sempre in accordo sulle misure da adottare nella crescita di un neonato e di un bambino.
La casistica è molto ampia ma qui di seguito proviamo a consigliare un decalogo per instaurare un corretto rapporto nonni-genitori-bambini. Anche perché i nonni solitamente saranno più propensi a “concedere” cose che i genitori non concederebbero. E d’altro canto saranno felici di poter avere un’opportunità per sentirsi al passo coi tempi, che altrimenti non avrebbero.
 
LE BUONE REGOLE 

Prima che arrivi il grande giorno del “rientro al lavoro” dal periodo di maternità, passate più tempo possibile con i nonni che si dovranno occupare del neonato o del bambino: li aiuterà a capire con quali principi intendete educare, a cosa fate più attenzione, a come vi interfacciate con il pediatra.
Stabilite con molta onestà e obbiettività se i nonni si ritengono “fortunati” di doversi occupare dei vostri figli, oppure se lo ritengono un impegno che “sottrae tempo” alla loro vita e attività sociale: questo distinguo vi aiuterà a calibrare correttamente il rapporto.
Gli orari della pappa, della nanna e del gioco vanno concordati compatibilmente agli impegni dei due nuclei famigliari. Non è bene che voi scombinate quello dei nonni, così come non dovete permettere che quello dei nonni crei disordine e inceppamenti al vostro. Inoltre, il rispetto degli orari e delle ritualità della giornata sono importantissimi per la crescita armoniosa di un bambino.
Offrite da leggere ai nonni gli stessi libri sui quali vi siete preparati voi: segnando con una matita colorata quello che più vi ha convinti ad adottare un certo sistema educativo e salutistico.
Abbandonate i vecchi rancori e cogliete l’occasione, affidando loro i vostri figli, per sciogliere i nodi del passato, per rinnovare il rapporto, per rivalutare ciò che è stato.
Stabilite da subito per quanto tempo sono disposti ad occuparsi del piccolo. Ogni cosa “in più” rispetto a quanto pattuito deve essere una eccezionalità, e non una nuova regola o invasione di campo. Da ambo le parti. L’ideale sarebbe che i nonni se ne occupassero per metà tempo della loro giornata. Almeno fino al momento di andare alla scuola materna.
 
Ci saranno alcuni argomenti più ostici da sfatare, come ad esempio:
  • vestirlo da palombaro per non fargli prendere il raffreddore e l’influenza;
  • mettere i bambini a dormire a pancia in giù (rende più difficoltoso il respiro del neonato);
  • inserire peluches all’interno della culla (i peluches sono pericolosi per acari e allergie);
  • metterli nel girello per tenerli sotto-controllo (rallenta il naturale sviluppo motorio del bambino)
  • obbligarli ad ingurgitare quantità enormi di cibo nel piatto;
  • cedere alla richiesta di troppi spuntini durante la giornata;
  • pensare che un eccessivo consumo di carboidrati e proteine sia salutare e fortificante;
  • tenerli in casa a finestre chiuse rinunciando alla passeggiata per paura del freddo;
  1. Non contestate mai un comportamento dei nonni (di cui non siete d’accordo) davanti al bambino. E chiedete ai nonni di fare altrettanto. I bambini cercano costantemente conferme sulle regole. Ciò che può cambiare sono le emozioni, non i fatti concreti.
  2. L’intensità delle attività dedicate al bambino, che delegherete ai nonni, deve essere commisurata alla loro reale capacità: non è necessario che un nonno si faccia vedere in grado di fare capriole e giochi stancanti per un anziano. I nonni hanno anche il compito di far capire al bambino che nell’anzianità esiste il valore della calma, del riposo, della lettura di un libro o del guardare un film in tutta tranquillità.
  3. Fin da subito, date valore nel trasmettere al bambino che anche voi siete stati bambini e che proprio quei nonni si sono presi cura di voi: mostrate foto, raccontate aneddoti, siate generosi con la loro generosità, siate felici del fatto che si instauri un rapporto speciale tra i vostri genitori e i vostri figli.
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