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Il valore di credere in Babbo Natale: è ancora valido?



Bruno Bettelheim, un grande psicanalista dell’infanzia, scrisse che i personaggi immaginari, gli eroi, le fate e i folletti consentono ai bambini di risolvere i loro conflitti interiori, superando così le loro piccole angosce. Ciò costituisce lo sviluppo sano del loro processo di integrazione sociale e il formarsi di una coscienza emotiva.

Babbo Natale è quindi fondamentale nella prima coscienza di un bambino: perché è quell’essere positivo e benevolo che in un particolare momento dell’anno distribuisce gioia, felicità e appagamento dei desideri. E’ l’icona dell’uguaglianza che arriva per tutti.
 
Per affrontare le domande che tutti i genitori si pongono, ecco qualche consiglio da mettere in pratica:
  1. Non temete di essere scoperti nel raccontare “una bugia”: del resto, quando leggete loro una favola, o guardate insieme uno dei cartoni animati preferiti, non vi ponete la domanda se è giusto o no credere nelle fate, nei folletti e negli orchi. Per non parlare delle sorprese nell’uovo o dei topini che lasciano monete sotto al cuscino in cambio dei dentini caduti.
  2.  Finché il bambino sta al gioco, stateci anche voi.
  3. Se durante le feste il bambino chiede: come mai a spasso per la città ci sono centinaia di Babbo Natale davanti ai negozi? Rispondete che si tratta di uomini “ travestiti” da Babbo Natale e che quello vero è uno solo e arriva la notte del 24 dicembre.
  4. Finché il bambino ci crede, non mettete sotto l’albero, in bella mostra, i regali che riceverà a lui destinati. Tenete saldo il segreto, come se ci credeste anche voi e soprattutto chiedete la complicità di fratelli e sorelle maggiori, parenti e amici.
  5.  Se dovesse succedere che a un adulto scappi l’inesistenza di Babbo Natale e per questo vedete il bambino sconsolato e deluso per essere stato preso in giro, consolatelo dicendo che purtroppo alcuni adulti non ci credono, ma che questo non significa nulla.
  6. Arriverà il momento in cui le domande si faranno pressanti e piene di dubbi,  (perché sospetta o perché ha già capito tutto!) e questo accade generalmente con l’inizio delle elementari: a quel punto, confermate che ha ragione, che era tutto un meraviglioso gioco e che è stato bello crederci perché anche voi ci avevate creduto da piccoli. Meglio passare per “fantasiosi” che non far passare lui/lei da stupido con i compagni.
  7.  Se vi trovate invece di fronte a una ostinata fede e vi rendete conto che a scuola lo prendono in giro per questo, aiutatelo a dipanare la matassa e a fare una semplice domanda “tu cosa ne pensi?” “pensi davvero che si possa volare?” “pensi davvero che le renne possano viaggiare in cielo dal Polo Nord fino a noi?”
  8. Se vi rendete conto che la magia lo ha lasciato delusi, cercate la sua complicità nell’i mbastire la storia per “un altro bambino”, o magari per il fratello o la sorella più piccoli.
  9. Anche se la “magia” di Babbo Natale è finita, non smettete di preparare l’albero e di rispettare il rito, perché è importante far capire al bambino che oltre il mito resiste il rito.
  10. Finora nessun caso di stress psicologico da esistenza/inesistenza di Babbo Natale si è registrata: anche voi e i vostri bambini siete al sicuro.  

Babbo Natale è fondamentale nella prima coscienza di un bambino, è quell’essere positivo e benevolo che in un particolare momento dell’anno distribuisce gioia, felicità e appagamento dei desideri. Per affrontare le domande che tutti i genitori si pongono, ecco qualche consiglio da mettere in pratica.