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Tempo Libero

Come scegliere la baby sitter?



Avrà pazienza e rigore allo stesso tempo? Si prenderà cura del piccolo come so fare io? In poche parole: sarà la persona giusta?  La scelta è importante, ma affrontarla con le idee chiare è già un successo...
Eccoci qui. E’ arrivato il momento di scegliere la baby sitter che si dovrà occupare per qualche ora, o per buona parte della giornata, del nostro piccolo tesoro. 
Nei primissimi mesi il piccolo ha avuto un rapporto simbiotico con te, con il papà e con i fratellini più grandi. Ma è venuto il tempo di affidarlo alle cure di una persona che non lo conosce e che soprattutto non conosce quello “che tu pensi sia il meglio” per il tuo bambino.
Dove cercarla?
La cosa più rapida è spargere la voce tra le amiche e gli amici dei quali vi fidate per capacità di giudizio e per affinità con i vostri metodi educativi. Se la ricerca non ha dato buoni frutti, allora affidatevi ad un’agenzia referenziata che sarà ufficialmente responsabile dell’operato della persona scelta, e che soprattutto saprà indicarvi la persona che meglio corrisponde ai vostri canoni educativi e di cura del bambino.
Come deve essere?
Ci sono mamme che si sentono rassicurate da baby sitter dal temperamento autoritario, dalle regole ferree, dall’immagine della precisione assoluta, dall’aria professionale e sicura. A queste mamme meglio si addice la scelta di una persona che si presenta in modo puntuale al colloquio, che porta un curriculum ben scritto, che supera i 30 anni, che ha un comportamento severo e sicuro di sè e che preso in braccio braccio il vostro tesoro, dimostra di saperlo maneggiare con destrezza e sicurezza.
Ci sono mamme che invece prediligono una baby sitter dal temperamento dolce e solare, che sorride quando guarda il piccolo, che si presenta a noi con un’aurea giocosa e curiosa. 
Se tu sei una di quelle mamme che preferisce il tipo “dolcemiele”, al primo colloquio ti accorgerai se la persona corrisponde ai tuoi desiderata.
Come istruirla?
Se la baby sitter che hai scelto ha già molta esperienza il gioco è semplice: prendi carta e penna e segna da una parte le cose che pretendi, dall’altra le cose proibite. Poi su un altro foglio scrivi le cose “che sono da costruire insieme”, ad esempio: il bambino manifesta discontinuità nell’appetito e dovrete trovare una soluzione, insieme al pediatra, per farlo mangiare in modo equilibrato e con continuità. Oppure: il bambino fa fatica nella nanna pomeridiana e dovrete capire quali sono i motivi di sovraeccitamento dopo la pappa di mezzogiorno. E così via. In questo modo la baby sitter avrà una idea chiara delle aree già stabilite, di quelle in cui tu sei irremovibile ma, allo stesso tempo, aprendo a diverse problematiche “irrisolte” e che necessitano di sperimentazione, si sentirà gratificata nel partecipare alla crescita sana del tuo bambino.
Come evitare la competizione
La competizione con la baby sitter deve essere evitata a qualunque costo: ci andrebbe di mezzo la serenità e la fiducia del bambino. La stessa cosa deve valere per il papà, per i nonni, per le zie e per chiunque ruoti attorno all’orbita del piccolo: il quale, credimi, capisce tutto e fa leva sulle insicurezze degli adulti e sulle questioni “poco chiare” rispetto a quello che si pretende per la sua salute fisica e mentale.
Per rendere le cose più semplici, ecco un piccolo decalogo per iniziare un rapporto sereno con la nuova baby sitter.

  1. Abbiate le idee chiare: preferite una babysitter stile Rottermaier... o stile Dolcemiele? La via di mezzo è una babysitter Mary Poppins: autorevole e fermamente determinata a far rispettare le regole concordate, con una giusta dose di predisposizione alla gioiosità, al gioco, al calore. Non chiedete alla Rottermaier di essere calorosa, così come è sconsigliabile chiedere a Dolcemiele di mettere a dormire il vostro bambino alle 8,00 in punto. 
     
  2. Stabilite, e scrivete, da subito le tre aree di collaborazione: le abitudini/regole/divieti che pretendete, i confini della sua intraprendenza, la modalità per gestire gli imprevisti. 
     
  3. Cercate di sgombrare il campo dal senso di colpa del lasciare il piccolo con “un’estranea”. Limitatevi a giudicare se vi sembra una persona affidabile e se tornando a casa vedete il bambino “ felice” di stare al mondo. 
     
  4. Una volta passato il periodo di prova e di rodaggio, fate un punto della situazione. Analizzate bene le cose che funzionano e quelle che non funzionano ma in modo serio e dedicato, lontano dalle orecchie dei bambini, ma mai come fossero osservazioni buttate qui o là durante la quotidianità. La regola è: osservare, analizzare, comunicare, correggere. 
     
  5. Quando il lavoro della baby sitter è ben avviato, fate in modo che tutte le persone che ruotano attorno al bambino lo rispettino. Nonni compresi. Il bambino è furbissimo e il suo obiettivo è trarre vantaggio dalle incoerenze e dalle contraddizioni.  
     
  6. Non smentite la babysitter. Se commetterà degli errori correggeteli, ma mai facendo intendere al bambino la vostra contrarietà. Il bambino non deve perdere la stima e la fiducia verso la persona che si occupa di lui in vostra assenza.  
     
  7. Passate del tempo insieme voi tre: un’uscita al parco, una merenda insieme, una cena. La babysitter sta svolgendo un lavoro... ma è un lavoro “in famiglia” e questo concetto deve essere chiaro al bambino. 
     
  8. Siate aperte ad ascoltare i suggerimenti della persona che avete scelto. A volte, sono preziosi per fornire una lettura diversa e più obiettiva delle problematiche legate all’accudimento e all’e ducazione dei vostri bambini. 
     
  9. Se avviene il momento drammatico di un cambio di babysitter programmatelo con i tempi giusti: per comunicarlo al bambino, per reclutare una nuova persona, per un breve periodo di passaggio-consegne. 
     
  10. Quando arrivano le vacanze, almeno una volta alla settimana comunicate con la babysitter: il bambino interpreterà questa cosa come un segnale di legame forte, d’affetto e stima con la sua babysitter... oltre che di semplice lavoratrice in sostituzione della vostra presenza. 

Avrà pazienza e rigore allo stesso tempo? Si prenderà cura del piccolo come so fare io? In poche parole: sarà la persona giusta? La scelta è importante, ma affrontarla con le idee chiare è già un successo...