Inserimento al nido in 10 mosse

COSA FARE
- Preparare il piccolo alla giornata con parole positive e chiare. Spiegandogli, nei giorni che precedono il primo ingresso al nido, che ora andrà all’asilo, che ci saranno altri bimbi, che potrà giocare, che avrà delle insegnanti che si prenderanno cura di lui… Ditegli anche che mamma andrà al lavoro ma tornerà tutte le sere a prenderlo. Questo anche se il bambino è molto piccolo e siete convinti che non capisca.
- Abituarlo a una routine giornaliera: sveglia, latte, cura e igiene personale, nido (con i ritmi propri stabiliti da ciascuna struttura), ritiro all’asilo, gioco (a casa o all’aperto), bagnetto, pappa, favola, nanna. Questo aiuta tantissimo il bambino a orientarsi e a sapere che se anche la mamma lo lascia durante il giorno, torna sempre a riprenderlo. E che i vari momenti della vita quotidiana si ripetono senza interruzioni giorno dopo giorno.
- Seguire le istruzioni fornite dal nido per l’inserimento (ogni asilo ha le sue regole), cercando di fidarsi delle insegnanti, affidando loro il bimbo serenamente in modo che questi non possa percepire tensioni o paure da parte del genitore.
- Salutare il piccolo con affetto, ma in modo definitivo, dandogli un bacio, abbracciandolo e dicendogli ogni volta a che ora la mamma (o chi per essa andrà a prenderlo) e cosa accadrà dopo. Una buona frase potrebbe essere: ora la mamma va al lavoro. Tu rimani qui e giochi con i tuoi amichetti. Dopo la pappa (o la nanna o la merenda…), la mamma (o il papà, o la nonna, o la baby sitter…) ti verrà a prendere e giocheremo a casa. Dare al bambino delle coordinate temporali chiari (dopo la nanna, dopo la pappa…) è fondamentale per aiutarlo a orientarsi tra i diversi eventi della sua vita quotidiana.
- Andare a prendere il bambino con gioia, chiedendogli informazioni sulla sua giornata, domandando di questo o quel bambino, eventualmente cantando con lui le canzoni che ha imparato durante il giorno. Questo servirà a fargli capire che non c’è nulla di eccezionale nella sua situazione e che voi siete assolutamente tranquille e serene e pensate che il nido sia un bel posto dove stare.
- Sollevare dubbi e perplessità sulla vostra scelta davanti al bambino, parlandone con il papà, con i nonni, con un’amica. Se il bimbo avverte timori da parte dei genitori è molto probabile che, a sua volta, sarà intimorito all’idea di lasciare la casa.
- Prolungare i saluti oltre misura, continuando a tornare sui propri passi. Soprattutto se il bambino dovesse piangere, tornare indietro per consolarlo non farebbe che aumentare le sue paure e le sue insicurezze. Salutatelo, affidatelo alle educatrici e una volta che gli avrete voltato le spalle, qualsiasi cosa succeda, lasciate che siano loro a occuparsi della situazione. Non è una mancanza d’amore questa. È un messaggio di sicurezza che trasmettete al piccolo. Come se a dirgli che vi fidate di chi si sta prendendo cura di lui.
- Piangere o mostrarsi indecisi e insicuri davanti al bimbo durante l’accompagnamento. Da qualunque emozione siate attraversate, cercate per quanto possibile di sorridere e mostrarvi calme e serene. Al massimo potrete dire al bambino: anche la mamma è triste e non vuole lasciarti. Ma deve andare al lavoro e quando torna passerà tutto il tempo con te. In questo modo, sarete sincere e, al contempo, rassicuranti.
- Una volta a casa, creare un conflitto tra quanto il bambino fa al nido e quello che gli proponete di fare a casa. Se, per esempio, all’asilo mangia con il cucchiaino da solo, non provate a casa a imboccarlo perché per voi sarà sempre il “piccolino”.
- Stravolgere continuamente le abitudini del bambino facendolo vivere in uno stato di perenni cambiamenti. Soprattutto quando il bambino inizia a frequentare il nido, per i primi mesi, è importantissimo anche a casa rispettare i suoi ritmi, facendo in modo che tutti i giorni siano gli uni uguali agli altri.